Laura Fo

Laura Fo è nata a Legnano, (Mi), il 18 Aprile 1956.

Coltiva sin da piccola la passione per le scene, fino a farne la sua professione debuttando a soli 15 anni.

Deve la sua formazione tecnica alla grande attrice Edda Albertini.

Oltre ad aver lavorato in numerose compagnie private, sotto la direzione di Aldo Trionfo e Maurizio Scaparro, ed insieme ad attori quali Luigi Vannucchi, Giancarlo Sbragia, Ottavia Piccolo, Andrea Giordana, Giancarlo Zanetti, Giuseppe Pambieri, ha condiviso per molti anni le attività della cooperativa GLI ASSOCIATI. Con essa, assieme ad attori quali Giancarlo Sbragia, Sergio Fantoni, Paola Mannoni, Ivo Garrani, Paolo Giuranna, Virginio Puecher, Valentina Fortunato e molti altri, ha preso parte per lungo tempo alle stagioni dell’ ATER (Associazione Teatri Emilia Romagna – oggi Ert).

In seguito ha preso parte ad una serie di spettacoli prodotti da VENETO TEATRO, compagnia in cui ha incontrato il regista Sandro Sequi. Sotto la sua direzione ha quindi preso parte a diversi allestimenti per i teatri stabili di Catania e Brescia.

Ha lavorato anche per la televisione e per il cinema, ma la sua passione principale è sempre rimasta il teatro e di conseguenza, in età più matura, ha deciso di sperimentarsi come regista.

Ha allestito il suo primo lavoro per l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, elaborando uno spettacolo costruito con prose e poesie di Angelo Maria Ripellino, cucite da un tessuto d’immagini e filmati. Il successo di quest’esperienza l’ha convinta a proseguire una ricerca personale su modalità diverse di teatro, legate alla poesia ed all’uso dell’audiovisivo.

“Sono arrivata a questa nuova esperienza artistica per la necessità di vedere concretizzare la realizzazione di alcuni studi e passioni che per anni ho coltivato e che non sempre sono riuscita a portare a termine come avrei desiderato. Per soffocamento creativo.”

“Il Teatro con tutte le sue costrizioni, difficoltà manageriali e povertà mi stava imprigionando in una serie di progetti che non riuscivano a vedere mai la luce, così ho pensato di riversare tutto il mio mondo creativo in una forma artistica che dipendesse solo da me e non dovesse sottostare a leggi di mercato o essere condizionata da altre persone e da interventi pubblici o privati. Se il Teatro è un mondo di colla e cartone, come Ripellino lo definisce, non potevo trovare che in questi elementi uno spunto alla mia creatività.”

“Ho provato, come scrive Pessoa nel Libro dell’inquietudine, a fare paesaggi con ciò che sento, non con le parole, ma attraverso il collage”.

“Così le stanze del mio immaginario, tra pezzetti di carta e di colla, si sono aperte liberando case, treni, omini su biciclette volanti di città fantastiche, armonie geometriche, spazi, fughe, disegni altri mondi poetici; opere di altri (a volte anche di grandi dell’arte, che prendo parzialmente in prestito come citazioni, per “ritagliare” le mie storie); e le parole, sempre elemento centrale della mia vita, si traducono in pezzetti di carta su un foglio. Quanto possano essere efficaci o magiche queste narrazioni per immagini lo lascio decidere a chi vorrà visitarle”

www.laurafo.com